Come le sedute di Consulenza Filosofica possono aiutare nella vita di relazione. Un modello semplice di esplorazione dell’universo di coppia per migliorare la vita quotidiana.

di Francesca Guercio e Federico Levy – articolo apparso per la prima volta sul sito www.benessereitalia360.it il 18 ottobre 2018

«La base logica del matrimonio è il malinteso reciproco».

Oscar Wilde la sapeva lunga. E sapeva pure raccontarla, grazie al suo piglio da aforista orientato al disvelamento impertinente dei luoghi comuni. Ma tra tutti i suoi motti faceti, questo è forse quello per cui l’esplicita contraddizione necessaria allo scopo mostra con immediata evidenza la fallacia.

Diciamo, per tirarcela un po’ forzando la terminologia kantiana con lo scopo di suscitare un sorriso, che davanti alla qualità “apodittica” di un simile giudizio la quota “problematica” reclama a gran voce le sue ragioni.

Chiunque di noi ha fatto esperienza, diretta o per tramite dei racconti di familiari e amici, di come siano proprio i malintesi a edificare giorno dopo giorno un muro di incomunicabilità. Che nell’ambito di qualunque relazione finisce per segnare distanze insormontabili e nel caso dei rapporti di coppia conduce inevitabilmente a delusioni, sofferenza, rotture.

Comprendersi: l’apporto della maieutica

Insomma, in questo caso la boutade del buon vecchio Oscar non regge nemmeno la struttura lessemica: nell’usare il malinteso come base della coppia non c’è alcuna logica.

Lavorando con la coppia per mezzo degli strumenti d’indagine maieutica, la Consulenza Filosofica punta da subito a fare emergere i significati e l’esperienza di senso di ciascun componente. Questo processo è alla base di qualunque possibilità di chiarificazione intima. E ci pone nella condizione di ricontrattare convinzioni e pregiudizi che – del tutto in buona fede – organizzano la formulazione dei nostri messaggi e la decodifica delle comunicazioni altrui. Non soltanto sul piano logico-razionale ma anche per quanto concerne la trasmissione e la lettura dei “segni” non verbali: il gesto, il tono, gli atteggiamenti, le posture, la mimica facciale…

L’organizzazione delle sedute può dunque proficuamente svilupparsi a partire dagli usi linguistici peculiari dei singoli e di quelli eventualmente propri della coppia.

La conquista dell’autonomia

Lo scopo è favorire l’enucleazione dei significati, perfezionare gli scambi nella direzione dell’onestà intellettuale e della precisione (con sé e con gli altri), mettere in comune la consapevolezza raggiunta.

Fino a rendere autonomi i clienti nell’analisi delle dinamiche che condizionano le forme del dialogo così da poter trasformare gli “scontri” in occasioni di sviluppo, conoscenza e autoconoscenza.

Nel nostro studio, le sedute di coppia sono co-condotte da una donna e un uomo; per arricchire la molteplicità dei punti di vista, già consustanziale alla professione del Filosofo Consulente.

«Nel nostro studio», abbiamo scritto; e la frase suona un po’ come il “piccolo spazio pubblicità” di un’ironica canzonetta degli anni Ottanta. Il fatto è che – non ci stancheremo di ripeterlo – l’idea di rigidi modelli teorici di riferimento è quanto di più estraneo all’anima della Consulenza Filosofica. Ciascun Consulente costruisce, nel tempo un proprio stile e metodiche personali.

Il Noi come scelta. Tra Platone e Jaspers

Per questo, e non per strategie promozionali, è opportuno specificare a quali criteri risponde la prassi adottata quando si presentano le procedure dei servizi offerti.

Nel nostro studio, per esempio, parliamo di “cosmologia dell’amore di coppia”.

Il Parmenide di Platone potrebbe ispirare l’idea che il segreto di ogni relazione, compresa quella amorosa, risieda nel mondo della numeralità matematica. In quell’1+1 il cui risultato non dà mai solo 2, bensì 3. La relazione stessa è il terzo elemento che mette in movimento gli altri due. Fucina di un infinito potenziale di combinazioni possibili.

La nostra equazione prende a prestito, poi, una formula di origine jaspersiana. Ci piace pensare al legame tra gli innamorati come a un universo con un proprio ordine: un aggregato che contiene elementi numerosi, singolari, determinanti e perfino contraddittori.

In primo luogo i due Io che si sono incontrati. A loro volta universi complessi e variamente ordinati.

Dal Noi all’Io e ritorno. Eterno ritorno del Noi?

Sottratto al Caos e compreso nella forma del Cosmo, il Noi si manifesta come l’esito di una scelta continuamente rinnovata che tenga conto dei pianeti, delle stelle, delle galassie, della materia e dell’energia.

Il nuovo cosmo, generato a partire dagli universi propri delle singolarità implicate nella relazione, è ben più della somma delle sue parti.

Il percorso proposto in Consulenza partirà dunque da un’indagine sull’Io e solo in un secondo tempo si allargherà fino a comprendere con uno sguardo unificante il cosmo del Noi. Per osservarne l’esperienza fino a renderla palese.

Consapevoli, tuttavia, che l’esperienza del Noi non costituisce mai un approdo statico perché, come vuole il nostro buon Eraclito, “non ci immergiamo mai due volte nello stesso fiume”. La cosmologia dell’amore di coppia interroga universi in continua trasformazione e la grammatica delle relazioni è sempre dialettica.

Prevenzione e cura filosofica: crescere grazie all’amore

La confidenza nell’intrinseca bontà di questo processo ai fini dell’evoluzione umana facilita il colloquio con sé, tanto da farsi sostanza individuale e nutrimento per eventuali relazioni future. La capacità di accettare la fine di un rapporto è infatti essa stessa conquista feconda dello stare in coppia, dono ultimo e pregiato del cammino condiviso.

L’indagine filosofica sosterrà allora nella decantazione del nuovo Io e nella chiarificazione dei suoi valori e scopi per l’esperienza rinnovata del singolo. E aiuterà nella traduzione del nuovo Io in un eventuale… nuovo Noi.

Il valore distintivo della Consulenza Filosofica si rivela, così, non soltanto come “cura” nei casi di difficoltà relazionali già emerse ma come “prevenzione”. Viatico di espansione e realizzazione in quella forma privilegiata di crescita che sempre l’amore consente.

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